Presentazione dei libri SOKUT e Timeless Persia con gli autori Davide Palmisano e Manuela Marchetti.
I due libri fotografici nascono con l’intento degli autori di documentare un grande paese in procinto di uscire da oltre un decennio di isolamento, per mostrare le suggestioni che questo luogo trasmette e per lasciare traccia di un Iran che forse non ci sarà più.
Un viaggio nel silenzio come realtà che parla, come luogo dove trova espressione il linguaggio delle emozioni, ma anche un viaggio in un paese senza tempo, dove passato, presente e futuro si intrecciano.
Timeless Persia è un racconto fotografico che esprime i contrasti e le contraddizioni dell’Iran. Il menabò di Timeless Persia si è classificato terzo al concorso PhotoEbook, indetto dalla casa editrice Emuse.
Le immagini di SOKUT (silenzio in Persiano) penetrano nel terreno dell’intimità riconducendoci al senso collettivo del sacro. Alle immagini si alternano versi tratti dai testi delle celebri poetesse iraniane Forough Farrokhzad e Simin Behbahani.
Entrambi i libri sono stati curati da Paola Riccardi, ciascuno con il proprio carattere, due visioni individuali ma complementari, pensate per convivere. I testi contenuti nei libri sono stati curati da Tiziana Ciavardini (antropologa e giornalista) e Antonello Sacchetti (scrittore), esperti di Iran.
Manoocher Deghati, noto fotoreporter iraniano, ha partecipato al lavoro con la sua supervisione editoriale, a conclusione del progetto.
Nato a Catania nel 1973, Davide Palmisano vive e lavora a Trento dal 1997. Da sempre amante del viaggio inteso come esperienza di profondità, fotografa per rispondere a un bisogno intimo e personale di esprimersi. In fotografia si misura soprattutto con il reportage, ma guarda anche alla ricerca artistica come a una diversa strada che porta a rompere le regole di conformità, osare, seguire un proprio percorso mentale e interiore.
Nata a Roma, vive e lavora a Trento, Manuela Marchetti fotografa per passione, coltiva questo interesse per rispondere ad un bisogno espressivo personale di raccontare attraverso le immagini. La fotografia è per lei un modo per penetrare nella relazione fra persone e ambiente indagando l’uomo nella realtà sociale che in prima persona agisce, e al tempo stesso subisce, in un continuum evolutivo.